• Arden
    Un viaggio a ritroso dentro la montagna simbolo

Il San Gottardo è stato per secoli un ostacolo che divideva il Nord e il Sud della Svizzera. Poi grazie a spericolate passerelle, brevi trafori, sinuose strade sterrate, e, infine, creando tunnel chilometrici, è diventato uno dei luoghi di transito delle Alpi tra i più frequentati. Per approfondire la storia di questo luogo magico la Fondazione Pro San Gottardo ha inaugurato il Museo Nazionale del San Gottardo, il 1°Agosto del 1986.

Cosa aspettarsi da una visita a questo museo? Lo abbiamo chiesto alla responsabile Ludovica Darani.

Cosa si trova nel museo?

"Dal 2022 il museo si presenta con delle nuove vesti: l’esposizione permanente intitolata “Storia di un’accelerazione” ha per filo conduttore le gallerie e le caverne scavate nel massiccio del San Gottardo dal passato ad oggi, passando dal Ponte del Diavolo al Tunnel di base di Alptransit".

 

Quanto dura mediamente la visita?

"Diciamo che un’ora può essere sufficiente, poi se si vuole approfondire ogni dettaglio possono volerci anche quattro ore. Grazie allo “Show San Gottardo” in quattro lingue e agli oggetti esposti, il visitatore vivrà un’esperienza emozionante. Inoltre grazie alla collaborazione con ALPS (Museo Alpino Svizzero) è allestita un’esposizione temporanea: “La gita domenicale” che, attraverso filmati amatoriali d’epoca, racconta, dagli anni Venti agli anni Ottanta del Novecento, il secolo dell’automobile e di come questo mezzo fosse legato nell’immaginario collettivo a momenti di svago, e a un’idea di progresso e benessere”.

 

Ci sono dei cimeli curiosi?

“Abbiamo il cornino della Posta, quello utilizzato dalla storica diligenza, un teodolite dell’Ottocento simile a quello utilizzato da Favre per lo scavo della galleria ferroviaria, due tazzine di caffè che celebrano il mezzo milione di caffè serviti nell’area di servizio autostradale annualmente. E poi munizioni militari, quadri di scene di battaglie napoleoniche. Le curiosità non mancano”.

 

E i bambini si possono divertire?

“Per loro abbiamo il gioco della marmotta, basta fare attenzione a cosa fa la marmotta mascotte in ogni sala e si può vincere un premio”.

 

In che periodo si può visitare il museo?

“Il museo è visitabile da fine maggio-inizio giugno, in base all’apertura della strada del passo, sino a fine settembre, i visitatori possono sempre consultare il nostro sito per maggiori informazioni”.

 

Che altre esperienze si possono fare in zona?

“Oltre alle visite guidate in museo seguite da un pranzo tematico nella vecchia scuderia, proponiamo delle visite guidate in collaborazione con OTR-Bellinzona e valli a tema letterario, con un itinerario lungo il passo e soste per leggere alcune citazioni di celebri autori che ne hanno scritto, come Goethe o Dickens. Grazie al progetto MULM, il museo più lungo del mondo, è possibile scaricare un’app che porta alla scoperta della storia dei punti d’interesse del valico alpino. Inoltre, esiste il sentiero dell’energia di AET che si snoda tra le pale eoliche. Sicuramente fare una semplice passeggiata verso il lago Sella oppure visitare la cappella del vecchio Ospizio sono attrazioni molto apprezzate dai visitatori del passo".

 

Un motivo per visitare il museo?

“Per scoprire il mito del San Gottardo oppure per approfondire la sua storia attraverso curiosità. È stato ed è uno snodo della Storia non solo di quella elvetica ma anche di quella europea. Poi, non dimenticate che se nei mesi estivi la calura a fondovalle è eccessiva, qui si può trovare un ambiente che unisce natura, cultura, relax e aria fresca”.

Altre info su prezzi e orari su www.museonazionalesangottardo.ch/

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